Riassumendo in modo semplicistico, la differenza fra il “vecchio” ( ma in realtà usato ancora attualmente!) modo di progettare i modelli e il nuovo tipo di “modello intelligente” su base del modello informatico, sta proprio nella espressione “if then” vs il moderno “what if”. E se anni fa lo scopo era dimostrare come l’architettura fosse la risposta ad una specifica domanda –funzionale, economica, sociale – ora al contrario vuole essere un parametro di costruzione del territorio implicando anche l’aiuto di tutte le altre scienze che la compongono necessarie a raggiungere uno scopo che ha la sua soluzione nella ricerca incrociata di tanti parametri, lo studio della variazione di tali dati in relazione agli altri porta alla maturazione di un progetto ed a scelte che meglio si adattano alla situazione specifica. Una ricerca aperta e continua che non necessariamente giunge ad una fine da scrivere su un ipotetico Manuale dell’architetto, ma che lascia grazie alla sua struttura la possibilità di modificarne gli oggetti del sistema gerarchico per arrivare a nuove soluzioni. Giusta e chiara “conclusione” della relazione tra IT ed architettura contemporanea, un cambiamento di linguaggio:
parola : contenuto
modello: if….then [mov.moderno]
modello: what if… [arch. contemporanea]
"[...]Alexander definisce il diagramma come un modello che, per il fatto di essere astratto da una situazione reale, esprime l'influenza fisica di certe necessità o forze..."
K.Jormakka